In un settore in progressiva crescita come quello degli ETF (si stima che il patrimonio in gestione ammonti ad oltre 5.000 miliardi di dollari), le case di investimento che propongono prodotti legati alla “gestione passiva” sono molteplici e molto diverse tra loro. Questo vuol dire che se anche avessimo già identificato, sicuramente attraverso molte e sudate riflessioni, in quale ETF investire il nostro capitale (azionario italia, obbligazionario paesi emergenti, materie prime) ci rimarrebbe da capire a quale società emittente affidare la gestione del nostro denaro.
Questa scelta non è così marginale perché differenze quali le dimensioni, le competenze e le specializzazione nel settore andranno ad incidere sulle performance degli ETF.
E’ necessario quindi scegliere un prodotto finanziario con criterio, valutandone attentamente parametri quali la storicità e l’entità dei patrimoni gestiti.
Questo articolo ti fornirà le indicazioni per basare la tua analisi su criteri oggettivi e di facile reperibilità per evitare di scegliere prodotti di investimento “alla cieca”.
Cosa è un ETF
Con l’acronimo ETF si indicano gli Exchage Traded Funds ossia dei fondi indicizzati che replicano le performance di panieri di titoli sottostanti permettendo di investire in specifiche aree o settori con capitali relativamente contenuti:
Per investire in ETF sarà necessario scegliere una società di gestione che provvederà all’investimento del capitale rispettando fedelmente la composizione del mercato di riferimento scelto.
Per esempio investire in un ETF sul mercato azionario italiano equivale a comprare le azioni che compongono il suddetto mercato.
La particolarità degli ETF è che sono quotati come delle normalissime azioni e si possono, pertanto, acquistare e vendere tempestivamente nell’arco della seduta borsistica ordinaria.
Morningstar: il supporto gratuito per la selezione di ETF
Come possiamo quindi scegliere a quale società consegnare il nostro capitale per l’investimento in ETF?
MORNINGSTAR Società di ricerca indipendente di investimenti, mette a disposizione uno strumento interessante per la scelta di molti prodotti finanziari, tra cui, appunto, gli ETF.
Se apriamo il sito di Morningstar , troviamo al centro della pagina il menù principale di navigazione “Il Top di Morningstar”. Al suo interno sono presenti molte voci, (quelle contrassegnate da un “+” su sfondo viola rimandano a servizi a pagamento).
A noi interessa la voce “Selezione ETF”:
Mettiamo di aver deciso di investire in un ETF relativo alle società più rappresentative dell’area europea. Adesso dobbiamo trovare le società di investimento che offrono questo prodotto e compararle per decidere quale sia la migliore a cui affidare il nostro capitale.
Quindi nella pagina che si aprirà dovremo selezionare, nella tendina “categoria Morningstar” “azionari area euro large cap blend” che, appunto, ci mostrerà una lista degli ETF che investono nei titoli di aziende europee più rappresentative (cioè quelle a “larga capitalizzazione”):
N.B.: Il campo “Distribuzione/Accumulazione Dividendi” consente di escludere o includere i fondi che distribuiscono periodicamente i dividendi.
Va da sé che un fondo che distribuisce (accreditandone l’importo direttamente in conto corrente) i dividendi agli azionisti non avrà la possibilità di reinvestire quella parte di capitale periodicamente corrisposta e, quindi, nel lungo periodo, perderà valore rispetto agli ETF che invece, reivestono proporzionalmente i dividendi.
Una volta scelta la voce dalla tendina scendiamo in basso nella pagina e proseguiamo cliccando il tasto “cerca” sulla destra:
Adesso abbiamo la nostra lista e svariate possibilità di confronto tra i varie prodotti.
Io consiglio di scegliere, per prima cosa, la visualizzazione per “REND/RISCHIO” che propone l’ordinamento degli ETF in funzione delle loro performance su periodi più o meno lunghi e la deviazione standard a 3 anni.
Questo perché un’analisi su un arco temporale maggiore (5 anni) risulta più attendibile e approfondita rispetto ad una valutazione del fondo sulla base dei rendimenti ottenute su intervalli più brevi:
Bene, adesso andremo a scegliere, per il ragionamento appena fatto, l’ordinamento dei fondi secondo i migliori risultati realizzati negli ultimi 5 anni: un tempo sufficientemente lungo affinché il fondo abbia avuto modo di esprimere il suo effettivo valore:
Adesso possiamo passare alla fase di analisi e alla comparazione dei prodotti che hanno ottenuto le migliori performance: Mornigstar ci permette il confronto fino a 5 fondi.
N.B: E’ preferibile indirizzare la propria scelta verso quegli ETF che hanno una maggiore storicità. La presenza consolidata sul mercato rappresenta un indice di affidabilità non indifferente.
E’ consigliabile, quindi, selezionare i fondi che hanno il dato sulla deviazione standard a 3 anni (DEV STD 3 A) valorizzato. Gli strumenti che non lo presentano hanno vita relativamente recente:
Adesso abbiamo gli ETF ordinati sulla base delle migliori performance per una valutazione anche visibile più immediata.
Sceglieremo i primi 5 e per ognuno di questi andremo a controllare i seguenti parametri:
- La liquidità/patrimonio
- I costi di gestione
- La data di partenza del fondo
La liquidità
Uno dei parametri per scegliere un ETF è il suo grado di liquidità, cioè la possibilità che ha di esser comprato e venduto in quanto più o meno appetibile, e quindi richiesto, dal mercato.
Un buon criterio per scegliere gli etf più liquidi è quello del patrimonio: generalmente i fondi più liquidi sono quelli con patrimoni in gestione più importanti (oltre 100 milioni).
I costi di gestione
I costi totali a carico dell’investitore sono l’elemento che determina maggiormente il divario sulle performance in particolar modo sul lungo periodo. E’ ovvio che più saranno alte le commissioni da pagare periodicamente più queste andranno ad erodere l’effettivo guadagno ottenuto con le performance dell’ETF. E dato che le commissioni possono variare sensibilmente anche tra strumenti che replicano lo stesso indice, la voce “spese correnti” (o T.E.R. – Total Expense Ratio) è quella più importante su cui fare la selezione.
La data di partenza del fondo
Una profonda presenza sul mercato è un importante indice di affidabilità (quantomeno lo è per la stragrande maggioranza dei campi in cui ci si avvale dell’attività dei professionisti/specialisti).
La presenza di un lungo storico di performance (track record) potrà essere un argomento a favore della competenza piuttosto che della fortuna di un gestore.
Per valutare queste informazioni relativamente ai fondi appena selezionati è necessario scegliere l’opzione “mostra scheda”.
Procediamo con uno dei 5 fondi selezionati:
In questo caso:
- Il patrimonio in gestione offre ampia garanzia di buona liquidità in quanto supera abbondantemente la soglia di riferimento dei 100 milioni,
- Il costo di gestione (spese correnti) si attesta nella fascia media degli etf della categoria selezionata (0,20%) ;
- L ETF è stato lanciato nel 2004 pertanto presenta una consolidata presenza sul mercato che è garanzia di affidabilità.
Questi sono i primi passi per riuscire a selezionare uno o più ETF.
Mi preme ricordare però che, per costruire un portafoglio che sia davvero efficiente, saper scegliere i prodotti giusti non basta: saper allocare il proprio patrimonio è molto più importante dello strumento di investimento scelto.
Prima di investire in ETF
Prima di qualsiasi tipo di investimento è indispensabile porsi alcune domande per evitare di fare scelte sbagliate:
- Qual’è l’effettivo capitale disponibile all’investimento?
- Per quanto tempo si potrà rinunciare al capitale individuato?
- Qual’è la tolleranza massima alle perdite?
Se non si è in grado di dare risposte concrete e sincere a questi interrogativi è probabile che non si sappia cosa si stia facendo. E questo, in ambito finanziario, può diventare estremamente pericoloso.
Molto meglio richiedere supporto e assistenza a professionisti, in forma diretta (pagando il servizio con una parcella) scegliendo la consulenza per la giusta selezione di ETF o in forma indiretta (pagando il tramite commissioni di gestione su fondi comuni di investimento).
Approfondisci le differenze tra ETF e Fondi comuni di investimento leggendo il post dedicato:
Scegliere tra Fondi Comuni di Investimento ed ETF, ovvero gestione attiva contro gestione passiva.
Ricevi gratuitamente tutti i nuovi articoli via mail, insieme ad aggiornamenti esclusivi!
Leggi anche:
Contango: perché investire nel petrolio potrebbe essere pericoloso.