Mentre l’estate si appresta a concludersi, la corsa al rialzo dei mercati finanziari sembra non volersi arrestare: fatta salva qualche modesta turbolenza estiva tutto continua a essere molto semplice e lineare. L’investitore avveduto può compiacersi delle scelte fatte e continuare a “godersi la scena”…. Almeno per ora.
Mentre dall’altro lato chi ha aspettato ad intraprendere un percorso d’investimento, s’interroga.
Già, perché con mercati azionari su livelli massimi e rendimenti obbligazionari negativi, è molto forte la tentazione di aspettare “un momento più opportuno” (cioè l’arrivo della prossima crisi di mercato) per iniziare ad investire.
Se poi si considerano i ripetuti segnali di rallentamento economico, , la guerra dei dazi e la Brexit, la prudenza è davvero d’obbligo.
In effetti gli scenari socio-economici del momento sono piuttosto instabili e viviamo ogni giorno con diverse incognite alimentate da scelte politiche più o meno imminenti:
Scenario attuale
Rapporti Usa/Cina
Il fattore di disturbo più rilevante per i mercati finanziari è rappresentato sicuramente dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina: tra misure da una parte e contro-misure dall’altra, la saga continua, intervallata da periodi di apparente distensione e progressione sul fronte delle trattative. E’ comunque improbabile che si tratti di un conflitto risolvibile a breve: quello in corso non è soltanto un confronto che riguarda il lato commerciale, ma un duello legato alla supremazia che le due potenze vorrebbero affermare. Una disputa che si giocherà sul campo delle tecnologie e del dominio sull’ industria del futuro (5G).
Brexit
Anche se gli ultimi sviluppi sulla vicenda sembrano escludere l’eventualità di una “Hard Brexit” , l’epilogo della questione inglese è tutt’altro che chiaro.
Rallentamento economico globale
Da tempo si discute del rischio di una recessione globale dopo uno dei più prolungati cicli di crescita economica. La ripresa dell’economia statunitense ha trainato il ciclo mondiale ma comincia a perdere slancio.
Inoltre la temuta inversione della curva dei rendimenti sui tassi U.S.A. lascia, da tempo, presagire l’arrivo di una recessione.
Certo i segnali di rallentamento non mancano, (come il crollo degli indicatori sull’attività manifatturiera o la frenata dell’economia cinese), tuttavia il rinnovato atteggiamento accomodante da parte delle banche centrali (riduzione dei tassi di interesse e le nuove misure di stimolo) potrebbe dare sostegno al ciclo economico e, di conseguenza, ai mercati finanziari.
“Dovrei quindi aspettare che il mercato crolli prima di iniziare ad investire?”
Questa è la domanda che attanaglia chi sta valutando di intraprendere un percorso d’investimento: come scegliere il momento giusto per investire?
La risposta giusta è molto più semplice di quanto si pensi:
non esiste un momento giusto per iniziare ad investire e nello stesso tempo tutti i momenti sono buoni per iniziare a farlo.
I motivi fondamentali sono 2:
- Le incognite politiche ed economiche non hanno alcun impatto su una efficace pianificazione finanziaria di lungo termine;
- Cercare di controllare e prevedere l’andamento dei mercati finanziari a breve periodo è soltanto un’’illusione.
Vediamo meglio nel dettaglio.
L’influenza dei fattori esterni sui mercati finanziari
Se aspettiamo qualche congiunzione particolarmente fortunata tra i vari dissidi socio-politici prima di entrare sui mercati, perderemo sicuramente straordinarie opportunità di guadagno.
Chi avesse, ad esempio, deciso di fuggire dal mercato azionario dopo la grande crisi del 2008 avrebbe perso uno dei più longevi rialzi del mercato azionario:





Anche guardando più a breve termine (esercizio caldamente sconsigliabile sui mercati azionari), chi avesse lasciato i soldi sul conto corrente dall’inizio dell’anno in attesa “del momento giusto” avrebbe qualche ragione di rimpianto:





L’illusione del controllo
La verità è che domande come “è il momento giusto per investire” o “dovrei aspettare un crollo prima di investire” sono perfettamente legittime ma totalmente inutili se l’obiettivo è quello di non vedere mai il “segno meno” sul proprio portafoglio e non subire le comuni oscillazioni tipiche delle piazze finanziarie.
Per evitare di affrontare i fisiologici e naturali movimenti dei mercati ci affanniamo alla ricerca di un timing perfetto che ci fa invecchiare nell’attesa di qualcosa che non arriverà mai: i bar sono pieni di persone che da decenni sono in attesa del “momento giusto”, non solo in ambito finanziario. E alla fine passano la vita alla finestra senza diventare i protagonisti della propria vita.
Tornando invece a questioni finanziarie, non si è disposti ad accettare l’idea di non avere il controllo costante dei mercati e, quindi, del proprio patrimonio.
Connessioni e tecnologie, infatti, ci illudono di poter controllare ogni tipologia di evento:
possiamo verificare il processo di spedizione di una raccomandata, gli interessi e le competenze del nuovo collega di lavoro attraverso i social e le previsioni del tempo sono ormai così accurate che possiamo controllarle con tranquillità prima di pianificare una gita al mare.
Purtroppo nella vita non funziona tutto così e tra i campi che ci illudiamo di poter gestire e su cui pensiamo di poter intervenire ci sono, appunto, anche i mercati finanziari che sono invece, per natura, entità complesse dominate da una serie infinita di variabili e, pertanto, imprevedibili nel breve periodo.
Un’attenta attività di analisi e di applicazione è indispensabile per comprendere le nozioni fondamentali dei processi finanziari e per investire con consapevolezza. Tuttavia, dopo questa prima fase , dobbiamo capire che l’investimento farà il suo corso e che ci saranno fattori ed eventi non preventivabili. Dobbiamo, quindi, vivere tutto ciò con un sano atteggiamento di razionalità:
se si investe per il proprio futuro (o per quello dei propri figli) con un orizzonte di lungo periodo, non ci si può preoccupare di Trump, della Brexit e del rallentamento economico in corso. Ci sarà sempre un’incognita, un pericolo di breve periodo che indurrà a procrastinare l’investimento: l’incertezza è il “new normal”.
Il futuro dei mercati: l’incertezza è il “new normal”
Quando tutti gli esperti e tutte le previsioni concordano… sicuramente succederà qualcos’altro.
(cit.)
Quindi quello che è più saggio fare è investire mantenendo i nervi saldi e pianificando, fin da subito , una strategia difensiva che protegga il patrimonio in caso di eventualità avverse.
In che modo?
Le sacre regole per il giusto processo d’investimento
- Investire solo il capitale di cui non si ha bisogno a breve: l’attività propedeutica all’investimento prevede un’attenta analisi delle proprie necessità a breve, medio e lungo termine rispetto alle entrate ed alle spese sostenute ogni mese.
La conclusione di questo processo di valutazione (detto pianificazione finanziaria) è la definizione del patrimonio effettivamente disponibile per l’investimento finanziario per evitare di impiegare risorse di cui si può avere necessità entro breve tempo; - Diversificare i propri investimenti: visto che è impossibile prevedere i futuri andamenti , è buona regola suddividere il capitale in varie attività di investimento per evitare che non vadano tutte nel verso sbagliato contemporaneamente.
Ma attenzione, è indispensabile scegliere investimenti che non siano influenzati dalle stesse cause (cioè decorrelati): le diverse componenti del portafoglio devono essere selezionati in maniera tale che quando una perde terreno, l’altra prosegua la sua crescita (approfondisci: come realizzare un’efficace diversificazione); - Prevedere attività d’investimento difensive all’interno del proprio portafoglio: L’errore che spesso si compie nella costruzione di un portafoglio remunerativo è quello di trascurare il ruolo di asset come l’oro (approfondisci: come investire in oro in maniera ottimale) e i titoli governativi dei paesi solidi.
Pur non offrendo rendimenti rilevanti, svolgono un’importante funzione protettiva, perché, quando la tensione sale, i capitali si muovono alla ricerca di sicurezza. Questo determina un aumento della domanda di questi asset e, di conseguenza, un aumento del loro prezzo. In definitiva non si deve trascurare di puntare anche su attività a basso rischio e, quindi, con rendimenti molto bassi; - Inserire prodotti d’investimento alternativi: si tratta di prodotti che perseguono strategie di investimento svincolate dall’andamento dei mercati, dei tassi d’interesse e dell’economia.
In un contesto di mercato caratterizzato da rendimenti obbligazionari negativi e mercati azionari sempre più incerti, questa componente può contribuire in maniera efficace a ridurre la volatilità e a valorizzare le performance. Affinché il ruolo dell’investimento alternativo non diventi controproducente, è consigliabile assumere un’esposizione moderata a questa classe d’investimento (in linea ideale circa il 5%); - Non concentrare l’intero investimento in un unico momento d’ingresso: Prevedere di investire una parte del proprio capitale capitale poco per volta, ma costantemente, riduce la probabilità che tutto il patrimonio venga colpito da un improvviso calo di borsa, e consente di sfruttare a proprio vantaggio potenziali futuri ribassi (visto che si compra a prezzi via via più convenienti). Va da sé che questo tipo di strategia è particolarmente adatta per costituire l’esposizione azionaria del proprio portafoglio (approfondisci il funzionamento di questa strategia leggendo i due articoli dedicati: il PAC e lo SmartPac);
- Ribilanciare periodicamente il proprio portafoglio: E’ buona regola provvedere periodicamente a riequilibrare le varie componenti del portafoglio. Infatti, per effetto delle fluttuazioni dei mercati, il valore degli investimenti è destinato a variare alterando i pesi delle rispettive componenti. Si dovrà quindi procedere a ridurre le attività che sono incrementate di valore in favore di quelle che sono diminuite;
- Non movimentare eccessivamente il proprio portafoglio: attività di “ordinaria manutenzione” del portafoglio per adeguarsi a nuove evoluzioni di mercato (come, appunto, il ribilanciamento) non devono diventare continui stravolgimenti dell’allocazione strategica (cioè di lungo termine). L’eccessiva movimentazione dei propri investimenti, oltre che essere costosa, rischia di diventare una perdente rincorsa alle performance di mercato: molto spesso non fare niente è la scelta migliore;
- Controllare i costi: Prodotti di investimento eccessivamente costosi possono seriamente compromettere le performance di lungo periodo. Ecco perché è altamente consigliabile informarsi preventivamente sui costi legati a ciascun prodotto/strumento;
- Allungare, per quanto possibile, l’ orizzonte temporale d’investimento: i bruschi movimenti al ribasso tipici delle fasi di mercato avverse, tendono a riassorbirsi nel lungo periodo convergendo verso una tendenza al rialzo. Servono, quindi, nervi saldi ed un orizzonte di lungo periodo negli investimenti evitando di inseguire i movimenti di breve periodo;
Attenzione: il cambio di orizzonte temporale in corso d’opera causa sempre danni rovinosi; - Non dare troppo peso a politici, economisti e mass media: informazioni negative, controversie e dichiarazioni politiche, previsoni economiche più o meno rassicuranti rappresentano soltanto “rumore di fondo” che non deve distrarre l’investitore dai propri obiettivi a lungo termine: evitare di essere paranoici nel seguire le notizie (finanziarie e non) e nel controllare il proprio portafoglio è fondamentale.
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