Nelle settimane scorse abbiamo detto più volte che questo è un buon momento per investire, ed è altrettanto un buon momento per fare alcune manovre sui propri portafogli (NO VENDERE! Ma su questo ormai ci troviamo d’accordo).
Questo perché i mercati stanno offrendo importanti opportunità di investimento.
La situazione di incertezza che però ci circonda, questa insicurezza di non sapere quando finalmente saremo fuori pericolo e quando le nostre vite potranno, seppur gradualmente, ritornare alla normalità, rende anche molto probabili ulteriori oscillazioni del mercato azionario.
Ancora verso il basso prima di riprendersi.
Comunque una cosa è certa: il mercato si riprenderà.
Non sappiamo se sarà un processo rapido o avrà bisogno di un po’ più di tempo ma questo accadrà.
L’umanità, in questo momento di crisi, ha troppa voglia di riscatto per non pensare che riusciremo a riprenderci, prima o poi, il nostro diritto alla vita.
Come ci ricorda il buon Warren Buffett:
Nel ventesimo secolo, gli Stati Uniti hanno subito due guerre mondiali e altri conflitti militari traumatici e costosi; la Depressione; una dozzina di recessioni e periodi di panico finanziario; shock petroliferi; una epidemia di influenza; e le dimissioni di un presidente caduto in disgrazia.
Eppure il Dow Jones è salito da 66 a 11.497.
La chimera dell’ingresso sui minimi
Prima di parlare delle opportunità che in questo momento ogni investitore avveduto dovrebbe cogliere voglio chiarire una cosa:
questo non è un momento buono per investire sui mercati per il motivo che la maggior parte delle persone crede con troppa superficialità.
Non è questo un momento buono per investire basandosi esclusivamente sull’assunto che il mercato, al momento, stia toccando i suoi minimi. Per il semplice fatto che non lo possiamo sapere con certezza assoluta.
Per quanto la correzione sui mercati sia stata profonda e repentina, non è da escludersi (ahimè) che il punto di minimo non sia ancora stato raggiunto.
Sperare di individuare il perfetto “market timing” è impossibile: neppure investitori del calibro di Warren Buffett o Ray Dalio ne sono capaci (leggi l’articolo)
Pertanto meglio concentrarsi sulla situazione attuale, sulle valutazioni disponibili e decidere sulla base della propria tolleranza al rischio e del proprio orizzonte temporale.
Investire in contesti di mercato così instabili rischia, infatti, di essere un’attività controproducente se non si ha a disposizione un congruo orizzonte temporale.
Detto in altre parole chi pensa di poter investire in ottica di breve termine per speculare sui futuri rialzi potrebbe restare amaramente deluso: nonostante la repentina discesa delle quotazioni, non vi è nessuna certezza che tra tre mesi i prezzi non possano raggiungere livelli ancora più bassi.
Il successo sarà direttamente proporzionale al fattore tempo
Tutte le occasioni di investimento di cui parlerò a breve hanno un alleato formidabile per ottenere gli obiettivi sperati: il tempo.
I movimenti estremi e repentini registrati sui mercati nelle ultime 3 settimane hanno fatto emergere interessanti opportunità per gli “investitori di lungo periodo”.
Vediamo, dunque, quali sono.
Il mercato obbligazionario
Ti ricordi dei rendimenti negativi?
Prima dell’arrivo della pandemia estrarre valore dall’investimento obbligazionario era impresa ardua (leggi l’articolo).
La progressiva riduzione dei tassi d’interesse unita al perdurare del sostegno finanziario da parte delle banche centrali aveva praticamente azzerato i rendimenti del mercato obbligazionario.
Pur essendo intervenute ulteriori variazioni al ribasso sui tassi di interesse fissati dalle banche centrali (come accaduto negli Stati Uniti), l’ondata di panico scaturita dal contagio ha provocato un significativo rialzo dei rendimenti.
Meraviglia delle meraviglie! Ecco che lo strumento così caro agli investitori prudenti è tornato a performare.
Vediamo di capire cosa è accaduto.
Ricordo che l’obbligazione è quello strumento con cui le società raccolgono finanziamenti per la propria attività.
La società si impegna alla restituzione di un capitale ad una determinata scadenza maggiorato di un interesse che, generalmente, viene riconosciuto periodicamente.
L’investitore può liquidare la propria obbligazione prima della scadenza vendendola su un mercato di riferimento ad un prezzo che, in condizioni normali, è influenzato dallo stato di salute della società che l’ha emessa e da altre variabili finanziarie.
Il covid-19 ha letteralmente travolto le obbligazioni: gli operatori di mercato temono che alcune società potranno avere difficoltà a tener fede all’impegno di rimborsare i capitali raccolti con le obbligazioni.
Il mercato sta in pratica pensando che ci siano forti probabilità di fallimento delle aziende.
E quando i timori si trasformano in panico, gli operatori sono incapaci di distinguere tra aziende solide ed aziende fragili.
Facciamo un esempio, per semplicità:
quello che vedi è il grafico delle Obbligazioni della Società automobilistica BMW:
Rispetto ai valori pre crisi l’obbligazione di un emittente “solido” come può essere Bmw ha perso circa il 15% del suo valore.
Visto che, ragionevolmente parlando, BMW sopravviverà alla crisi sanitaria, questo significa che oggi è possibile investire in questa obbligazione ricevendo un bonus del 15%, perché al momento del rimborso BMW mi restituirà l’intero capitale e non quello scontato del 15%.
E questo è quello che sta succedendo a tutte le obbligazioni:
Mediamente le obbligazioni di società sane europee hanno perso circa il 10%.
Ricordiamoci che questa crisi, per quanto profonda e diversa da tutte le precedenti, sarà superata.
Le restrizioni alla libertà di movimento saranno a poco a poco rimosse e potremo continuare a comportarci come prima (forse con un maggior senso di solidarietà ed una maggiore attenzione verso il prossimo) e l’economia continuerà a crescere.
Sicuramente ci saranno aziende che non sopravviveranno alla crisi, ma le realtà solide, con presenza internazionale (del calibro di BMW) sapranno superare le difficoltà del momento.
Il mercato azionario: settori su cui investire
Nonostante l’innegabile gravità della crisi, l’eccessivo pessimismo e la mancanza di visibilità sull’uscita dall’emergenza hanno penalizzato le azioni in maniera forse eccessiva.
Oggi il mercato offre le stesse azioni in cui investivamo fino a 4 mesi fa con uno sconto di circa il 30%.
Il grafico che segue mostra le valutazioni degli ultimi 20 anni dei mercati azionari stilate secondo la logica del rapporto “price/earning” (leggi il post dedicato) rapportate alla media storica:
Praticamente in questo momento il mercato ha deprezzato le azioni sotto la media degli ultimi 20 anni.
E ricordiamoci che:
Le grandi opportunità d’investimento si manifestano quando aziende eccellenti si trovano in circostanze inusuali che provocano il deprezzamento delle loro azioni.
Warren Buffett
Quali sono i settori che presentano maggior reattività e chances di successo?
Su quali settori puntare?
Proprio l’assenza di visibilità sui tempi di uscita dal lockdown dovrebbe spingere la scelta verso quei settori che risultano meno influenzati dall’andamento negativo del ciclo economico: ormai una recessione è scontata. Semmai ci si interroga sulla durata che questa possa avere.
In finanza si parla di settori anticiclici o difensivi:
ci sono società che producono beni o servizi destinati al soddisfacimento di bisogni “incomprimibili” che devono essere soddisfatti a prescindere dalla propria capacità di spesa (che chiaramente si riduce durante le recessioni).
Investire nelle azioni di queste società significa trarre una fonte di rendimento con minore dipendenza dalla crescita globale.
Healthcare, industria farmaceutica e information tecnology sono gli ambiti che sicuramente meglio rappresentano i settori anticiclici nell’attuale contesto di mercato.
Peraltro si tratta di aree destinate ad incrociarsi sempre di più nel prossimo futuro: le terapie digitali, l’analisi dei dati e la tecnologia applicata all’alta diagnostica contribuiscono sempre di più allo sviluppo dell’industria farmaceutica e dell’assistenza alla persona.
Pensiamo alle nostre abitudini attuali: connessioni, dispositivi tecnologici, social network e mezzi di comunicazione a distanza hanno sicuramente visto uno sviluppo verticale nei consumi da parte degli utenti.
Discorso analogo lo si può fare per il campo farmaceutico e per quello dell’assistenza:
per quanto cinico possa sembrare, la spesa per cure alla persona e per l’acquisto di medicinali difficilmente può essere rimandata o annullata visto che si tratta di una necessità primaria.
Infine a livello geografico, la scelta non può che vertere sulle aree emergenti e, in particolare, quella asiatica.
Già prima della crisi era stato dedicato un post specifico (leggi l’articolo) a questa area geografica che presenta tassi di crescita e dinamiche demografiche assolutamente favorevoli rispetto a quelle dei paesi sviluppati.
Non a caso si dice che il fulcro dello sviluppo globale sarà sempre più destinato a spostarsi da occidente a oriente.
Oggi questa area presenta un’opportunità in più: visto che si tratta della prima economia colpita dal contagio, si tratterà anche della prima che ripartirà.
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Quali sono gli strumenti migliori per investire?
Gli strumenti migliori per investire su questi settori sono, a mio avviso fondi comuni di investimento, etf e PAC che permettono una massima diversificazione e l’inserimento graduale sul mercato per poter sfruttare eventuali ulteriori oscillazioni che potrebbero non mancare in un futuro prossimo.
Ricordo che investire in singoli titoli azionari o obbligazionari significa legare le sorti del proprio investimento ad un’unica azienda o comunque ad un numero limitato di società.
Questo tipo di strategia è già molto rischiosa (soprattutto se non si hanno competenze tecniche specifiche) in condizioni normali di mercato, e lo è, a maggior ragione, in una situazione come quella attuale.
Oltretutto per quanto riguarda le soluzioni obbligazionarie spesso i singoli titoli prevedono importi minimi di sottoscrizione piuttosto elevati (€ 100.000).
Ecco perché è preferibile affidarsi a professionisti del settore finanziario specializzati nella selezione delle società migliori in termini di solidità e prospettive reddituali.
Di seguito fornisco una mia personale selezione di prodotti di risparmio gestito (fondi comuni di investimento) che consentono di realizzare un’esposizione efficiente ai settori/aree geografiche analizzati nell’articolo:
Obbligazionario societario: vai alla selezione;
Azionario Healthcare/farmaceutico: vai alla selezione;
Azionario tecnologica: vai alla selezione;
Azionario Paesi Emergenti: vai alla selezione.
N.B.:
PAC. Ho già parlato diffusamente di questo strumento (leggi l’articolo) qui voglio ricordare ancora una volta quanto sia impossibile identificare i minimi del mercato se non a posteriori.
Un ingresso graduale sul mercato permetterà di evitare sbagli relativi alla giusta tempistica dell’investimento: visto che gli acquisti sono periodici, gli ingressi vengono spalmati su diversi momenti e quindi su tutte le condizioni di mercato.
Conclusioni
Investire con successo significa anticipare le anticipazioni degli altri.
J.M. Keynes
Leggi anche:
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Lo Smart Pac: l’investimento che ti protegge dalla prossima crisi;
Coronavirus: manuale antipanico per l’investitore;
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