Credere alle previsioni finanziarie

L’inizio dell’anno è tradizionalmente il periodo in cui piovono copiosamente le previsioni finanziarie per orientare al meglio le proprie scelte d’investimento. Il che può essere utile quando si tratta di pianificare strategie rispetto alle vicende attuali del mercato, ma assolutamente pericoloso in tutti quei casi in cui si pretende di prevedere il futuro. 

Sicuramente il materiale e le risposte non mancano: rete e testate giornalistiche dedicano fiumi di parole nel dispensare outlook per l’anno a venire basate su scrupolose analisi proposte dalle più affermate case di investimento.

La ricerca di suggerimenti avvalorati da fonti più o meno autorevoli è un’attività perfettamente comprensibile: le indicazioni degli esperti contribuiscono ad alleviare insicurezze e paure per un futuro ignoto. Purtroppo questo processo è totalmente inutile per il semplice fatto che non esistono esperti di previsioni.

Le previsioni non ci azzeccano mai, a parte quella volta che ho sentito dire: “Domani i mercati sono chiusi”.

Fragmentarius

Attendibilità delle previsioni: verifichiamo

Vogliamo verificare insieme??

Vediamo se le previsioni di inizio 2018 e inizio 2019 si sono poi avverate.
E visto che la nostra memoria sembra proprio  non consentirci di ricordare le informazioni e, con esse, le previsioni che, nel tempo, sono state dispensate dai nomi più illustri, facciamo una bella ricerca sul Web che invece archivia tutto:

Andando a ricercare nel recente passato c’è di che sorridere:

Previsioni 2018 Vs Realtà

Queste sono state le previsioni per il 2018 di alcune delle più blasonate case d’investimento:

OUTLOOK JPMORGAN GOLDMAN SACHS


Quindi secondo tutti i più illustri esponenti del mondo finanziario  per il 2018 si pronosticavano rialzi da un più pessimistico 2,50% fino al più generoso 15%.

E infatti:

La borsa americana sfiorò il livello minimo del -12% fatto salvo poi chiudere l’anno ad un non certo brillante – 6%

Previsioni 2019 Vs Realtà

Dopo un anno così deludente, per il 2019 i grandi gestori invitavano alla cautela consigliando di “rimanere liquidi” ed attendere il termine della fase di ribasso per iniziare ad investire (fonte: Business Insider):

“Prevediamo che l’indice S&P 500 generi nel 2019 un modesto rendimento assoluto a una sola cifra” (Goldman Sachs);

“…la nostra previsione è di un modesto deprezzamento nel 2019(Bank of America);

“…riteniamo possibile che l’indice S&P 500 possa scendere ulteriormente del 7-8% rispetto al livello segnato il 28 novembre alla chiusura delle contrattazioni(Rbc Capital Markets);

“… via via che la crescita economica rallenterà … pensiamo che le probabilità che si registri una modesta flessione degli utili nel 2019 siano superiori al 50%(Morgan Stanley).

E a proposito di Morgan Stanley c’è da notare una certa schizofrenia nella stesura delle indicazioni di investimento. Un brusco cambio di prospettiva divulgato nella seconda parte dell’anno denota, quantomeno, poca coerenza:

Luglio 2019 Vs Novembre 2019

Il 2019 si è poi rivelato una delle migliori annate finanziarie con rialzi a doppia cifra per molte delle principali asset class. (ne parliamo più nel dettaglio tra qualche paragrafo).

2019 mercatifinanziari


L’impossibilità di prevedere

Nel mondo tecnologico  iperconnesso dove possiamo verificare il processo di  spedizione di un ordine su amazon o il traffico sulle strade in una determinata fascia oraria, ci illudiamo di poter controllare anche il futuro dei mercati e dei propri investimenti.

Per noi è troppo difficile accettare l’idea che qualcosa possa sfuggire al nostro controllo: i mercati finanziari sono sistemi complessi regolati da molteplici variabili imprevedibili nel breve periodo.

Prova ad esempio a prevedere, prima dell’inizio di una partita di biliardo, le traiettorie delle palle  dal primo all’ultimo lancio:

se con una serie di strumenti di misurazione sarà probabile prevedere cosa succederà al primo tiro, sarà assolutamente impossibile proseguire le previsioni già al secondo turno.
Via via che i colpi aumenteranno diventerà impossibile comprendere lo svolgimento del gioco.
Nessun giocatore di biliardo, neppure il più esperto può pretendere di prevedere i movimenti delle palle nel corso di una partita, primo per tutti perché non può sapere cosa deciderà di fare l’avversario e poi perché i rimbalzi e le traiettorie successive saranno influenzati da una serie di variabili non calcolabili preventivamente.

La stessa cosa vale per i mercati finanziari: possiamo pensare in modo rigoroso ma nessuno può usare dati e strumenti disponibili per fare previsioni (Come pensare in modo rigoroso? leggi l’articolo dedicato).
Le variabili che influiscono e determinano la successione degli eventi sono infinite e sempre nuove  e la loro interazione non è comprensibile a priori esattamente come non lo sono rimbalzi e traiettorie nel biliardo. 
Ci sarà sempre una incognita da dissipare, un pericolo da evitare, un evento non ponderabile che potrà verificarsi in modo totalmente inatteso.

Il segreto non è anticipare i mercati ma stare nei mercati

I titoli degli articoli citati precedentemente richiamano previsioni e resoconti sugli ultimi due anni finanziari così vicini e profondamente diversi tra loro:

Un 2018 orribile per tutte le classi d’investimento ed un 2019, all’opposto, strepitoso su tutti i fronti.

Quanti, angosciati dai ripetuti ribassi, hanno deciso di abbandonare i mercati nel 2018 riportando ingenti perdite?

E quanti, invece, sono riusciti a sfruttare il rally del 2019 nella sua interezza?
Se tutti hanno ascoltato le previsioni, temo non molti.

Questo è l’andamento del mercato azionario globale (indice MSCI ACWI) nel corso del periodo 2018 -2019:

Mercati azionari globali 2018 – 2019 (indice MSCI WORLD)

Anche chi avesse scelto il momento d’ingresso peggiore per investire il proprio capitale (Ottobre 2018), ma avesse avuto la pazienza di aspettare (in questo caso raro, neanche tanto tempo!), oggi avrebbe realizzato un guadagno a doppia cifra (+ 11% circa).

Allungando l’orizzonte temporale il risultato diventa ancora più sorprendente:

Mercati azionario globali 2008 – 2019 (indice MSCI WORLD)

Entrare nel mercato in corrispondenza del picco immediatamente precedente a quello del “grande crollo” del 2008 avrebbe comunque consentito di realizzare in poco più di 10 anni un rendimento del 122% attraversando, ahimè, una fase di ribasso di circa il 50%.

Per investire con successo sui mercati finanziari non servono previsioni impossibili ma  occorrono tempo e nervi saldi per sopportare i fisiologici momenti negativi.

I mercati finanziari sono la macchina per trasferire ricchezza da chi non ha pazienza a chi ne ha.

Warren Buffett

E allora?

Credere di poter fare le  scelte giuste sulla base delle previsioni su  un futuro che è per definizione incerto non ha nessun senso:

forse basiamo la scelta della nostra prossima meta estiva in funzione delle previsioni meteo di Febbraio per Agosto? 

Nessuno ha la possibilità di  prevedere il futuro perché per definizione è sconosciuto.
Tuttavia  è possibile intuire (con un po’ di sforzo) quali conseguenze può avere su di noi un evento traumatico come il crollo improvviso del mercato e in base a questo prendere le proprie decisioni di investimento e pianificare le opportune precauzioni (a breve un post sull’argomento).

Quel che conta non è quanto sia probabile un evento, ma quanto si guadagni o si perda quando quell’evento accade.

Nassim Nicholas Taleb

Conclusioni

Se la ricerca di previsioni più o meno attendibili serve per tranquillizzarti ed escludere un prossimo crollo dei mercati, smetti pure di cercare:

Sicuramente ci sarà un crash di borsa. 

I mercati finanziari periodicamente devono scendere e le discese sono sempre salutari e propedeutiche a nuove e più robuste salite.

Quando accadrà? nessuno può dirlo: tra settimane, mesi, anni… e aspettare che questo succeda per poter poi dire “avevo ragione” significa correre il rischio più grande: quello di perdere l’opportunità.

L’andamento dei mercati degli ultimi due anni ha spiazzato non poco investitori e, soprattutto, i grandi esperti di previsioni: davvero pochi avrebbero puntato sul crollo del 2018 e ancora di meno sul guadagno a doppia cifra del 2019.

Il terrore fobico di potersi trovare colpiti da un crollo improvviso impedisce di beneficiare dei rialzi e dei rendimenti dei mercati finanziari.
La statistica parla chiaro: nel lungo termine la paura è priva di fondamento.

Questo non significa che crolli e recessioni non siano possibili: possono verificarsi in qualunque momento e in maniera assolutamente imprevedibile.
Tuttavia su un orizzonte di lungo periodo rappresenta un fattore sopportabile in relazione alla propria tolleranza al rischio.
Ecco perché è importante i costruire un portafoglio che consenta di contenerne gli effetti quel tanto che basta per non essere presi dal panico e fuggire a gambe levate proprio prima della “robusta risalita”.

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