Stock for the long run. Questo è il titolo del best seller in cui il professor Jeremy Siegel descrive le azioni come una fonte formidabile di rendimento a lungo termine.
Il libro ha definitivamente convalidato la tesi per cui i mercati azionari sono uno dei luoghi migliori dove cercare performance elevate nel lungo periodo.

Sono migliaia gli slogan che invitano a investire e mantenere (Buy & Hold) le azioni nel lungo periodo. Sicuramente si tratta dell’approccio razionalmente  più corretto.
Purtroppo, molto spesso, ignoriamo il fatto che per far propri i rendimenti dei mercati azionari è necessario pagare un prezzo proprio come per qualsiasi cosa che valga la pena essere comprata.
Il problema è che nel mondo degli investimenti questo prezzo non è così evidente, fino a quando il mercato presenta il suo conto.
Senza sapere quale sia questo prezzo e senza essere disposti a pagarlo, anche la più efficace delle strategie di investimento diventerà fragile come una casa costruita senza solide fondamenta.

Vediamo allora come imparare a leggere correttamente il cartellino del prezzo dei mercati finanziari.

Il prezzo del  rendimento dei mercati

Negli ultimi 20 anni il mercato azionario globale (indice MSCI World) ha restituito un rendimento annuo composto dell’8%.

Fonte: MSCI Index

Guardando oggi questo grafico, sembra esser stato molto facile portarsi a casa quel rendimento.
Non come oggi dove domina l’incertezza nelle sue mille declinazioni: conflitti, inflazione, banche centrali, tassi elevati, prospettive di recessione.

Ma hai idea di quanto sia stato difficile mantenere  i buoni propositi sui rendimenti di  lungo periodo nel corso di questi 20 anni? 
L’attacco terroristico alle Twin Towers, la guerra in Iraq, la più grande crisi finanziaria di tutti i tempi, 10 anni di rendimenti zero per le azioni, una pandemia globale, l’assalto al parlamento statunitense.

Quando il valore dei tuoi investimenti scende del 10, del 20% o magari crolla del 50%, diventa difficile interpretare il ribasso come una magnifica opportunità di acquisto.
Nessun backtest, nessun libro di pianificazione finanziaria, nessun consulente o coach è in grado di dare l’idea che si prova quando si vede evaporare il valore del proprio portafoglio durante una correzione o, peggio, un crollo di borsa.
Mentre il saldo del portafoglio scende, le informazioni che arrivano dall’esterno sono tutt’altro che rassicuranti. I ribassi dei mercati sono tipicamente associati a recessioni, crisi economiche, inflazione crisi geopolitiche. E’ probabile che persone a noi vicine abbiano perso il posto di lavoro.

E’ allora che la fiducia nella crescita a lungo termine dei mercati inizia a vacillare per fare spazio a interrogativi esistenziali del tipo:

  • Perché scende tutto?
  • Perchè non risale?
  • Quanto tempo impiegherò a recuperare?
  • Non era mai accaduto che i tassi salissero così tanto, con un’inflazione così alta, conflitti in varie parti del mondo (…): potrebbe essere iniziato un trend al ribasso secolare?
  • Meglio vendere ora per rientrare quando i prezzi saranno più bassi?

Queste domande senza risposta rappresentano il prezzo da pagare per ottenere il successo negli investimenti (se ti stai chiedendo se il mercato tornerà mai a salire in modo consistente, in questo articolo troverai una risposta ai tuoi dubbi).

Non si tratta dunque di un prezzo in euro o in commissioni più o meno esplicite ma stiamo parlando della frustrazione, del rimpianto e della paura che questa volta sia diverso.
Tutte emozioni insignificanti fino a quando non si pagano in prima  persona con soldi veri.
Per poter seguire con successo una qualsiasi strategia di investimento è fondamentale capire e accettare di dover pagare questo prezzo.

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Troppo caro?

Perché è così importante comprendere che il successo negli investimenti ha un prezzo?
Perché, altrimenti, saremmo tentati di ottenerlo gratuitamente come molti investitori inconsapevoli cercano di fare.

Quando abbiamo  bisogno di un nuovo Iphone, fondamentalmente abbiamo tre possibilità: 

  • ci possiamo recare in un Apple store, scegliere il modello che più ci piace e pagare anche oltre 1.000 €, 
  • scegliere un modello più vecchio, magari rigenerato, e, forse, con una ricerca  online è possibile risparmiare un po’ di soldi, 
  • La terza opzione è  rubarlo.

Generalmente quest’ultima alternativa  viene scartata da una larga maggioranza di persone  perché comporta più rischi che benefici.

Negli investimenti le cose non cambiano molto.
Ipotizziamo che tu voglia realizzare un rendimento dell’8% per i prossimi venti anni. Anche in questo caso hai le stesse tre possibilità: 

  • puoi investire nel mercato azionario globale accettandone i ribassi e i tempi di recupero insopportabilmente lunghi (ecco il tuo Iphone nuovo);
  • oppure  puoi accontentarti di un rendimento leggermente più basso ma senza pagare un prezzo così alto in termini di volatilità e accorciando un po’ il tuo orizzonte temporale (un modello di Iphone più vecchio o un Iphone rigenerato).
  • Potresti anche essere tentato di portare a casa lo stesso rendimento senza l’instabilità che porta con sé (rubare l’Iphone).

Una larga maggioranza di investitori, irreprensibilmente  onesti nella vita di tutti i giorni,  in ambito finanziario si comportano come un ladro di Iphone. Sono convinti di poter ottenere quello che vogliono (il rendimento) senza pagare il relativo prezzo (la volatilità): cercano così di comprare azioni prima che inizi un mercato rialzista e di venderle prima del successivo crollo di mercato.
Talvolta pensano di poter cronometrare il mercato autonomamente, altre volte ricorrono a sistemi e  strategie di trading acquistate online, altre volte ancora  si  affidano a gestori professionisti, investendo in prodotti flessibili e dinamici.
Questa categoria di investitori è così ossessionata dall’idea di non voler pagare il giusto prezzo che alla fine finisce per pagare il doppio, il triplo o un prezzo comunque improponibile.

Negli ultimi 10 anni il rendimento annuo realizzato dai fondi flessibili (il cui obiettivo è quello di ottimizzare i risultati uscendo e entrando dai mercati azionari nei momenti propizi) è stato del 3,03% con un ribasso massimo del 18,61%.
Un banale portafoglio bilanciato composto per metà da azioni globali e per metà da obbligazioni globali nello stesso periodo ha ottenuto un 5,74% annuo con un ribasso massimo del 19,09%  (fonte Quantalys – periodo: 2013-2022).

Media categoria fondi flessibili (rosso) vs portafoglio bilanciato 50/50 (blu)

Non è andata meglio all’investitore fai da te: secondo la società di analisi Morningstar, l’investitore medio negli ultimi 10 anni ha perso circa un punto e mezzo percentuale di performance perché ha comprato e venduto nel momento sbagliato pensando di fare un affare (Morningstar – Mind the Gap 2023 – Active vs Passive).

Perché così tante persone che sono ben disposte a pagare un prezzo, talvolta elevato, per uno smartphone o per una qualsiasi esperienza, non sono disposte a pagare il prezzo quando si tratta di gestire la cosa più preziosa che hanno dopo la salute e gli affetti?

Il prezzo che non si vede

Una celebre massima di Oscar Wilde afferma che le persone conoscono il prezzo di tutto e il valore di nulla.
Quando si tratta di comprare un qualsiasi oggetto o spendere i propri soldi in una vacanza abbiamo un prezzo ben visibile su un cartellino (reale o virtuale).
Per quanto riguarda gli investimenti, viceversa, il prezzo non è visibile chiaramente. 
Per chi si accinge a investire i propri soldi (spesso con scarsa competenza) non è evidente la “commissione” che deve essere pagata.
Così nel momento in cui il mercato presenta un conto più o meno salato con un ribasso che si protrae per un periodo più o meno lungo, questo viene percepito come una sorta di punizione. Una tassa inaspettata e, per di più, ingiusta.
Non solo non siamo disposti a pagare una tassa ingiusta ma, quando ne siamo gravati, facciamo di tutto per non doverla nuovamente pagare in futuro o, forse, ci prodighiamo per ridurne l’ammontare.
I ribassi di mercato non sono una tassa ingiusta. Rappresentano semplicemente il prezzo equo che deve essere pagato per ottenere un rendimento equo.
Così quando pianifichiamo una vacanza o dobbiamo comprare un oggetto costoso ci domandiamo: “Posso permettermelo?”
Allo stesso modo, prima di ogni pianificazione finanziaria, dovremmo chiederci Sono disposto a veder scendere il mio capitale di un equo 20% per ottenere un rendimento equo nel medio lungo periodo?”.
Ciò che ottengo in termini di risultato finale è proporzionale a ciò che pago in termini di ribassi e relativi tempi di recupero e, quindi, di stress emotivo.

Quando devi celebrare una ricorrenza importante con il tuo partner puoi decidere di festeggiare in un ristorante stellato e vivere un’esperienza unica oppure andare a una trattoria di paese.
Probabilmente mangerai bene lo stesso e spenderai molto meno. Sarà comunque un’esperienza diversa.

Quando devi gestire i tuoi soldi non è così diverso:
puoi accontentarti della “certezza” offerta da un titolo di stato o comprendere e accettare le dinamiche dei mercati finanziari. Saranno esperienze diverse con rendimenti diversi.

L’importanza di accettare il prezzo da pagare

L’ansia, l’incertezza, il rimpianto, il dubbio rappresentano il peso che l’investitore deve sopportare per ottenere un’adeguata ricompensa dai propri investimenti.
E’ importante acquisire quanto prima la giusta consapevolezza  altrimenti anche una strategia ben congegnata perderà di efficacia.

Chi non è disposto a pagare un prezzo equo sarà sistematicamente tentato di raggiungere il proprio obiettivo gratuitamente.
Finirà così per voler modificare il suo portafoglio quando il mercato presenterà il conto pensando di aver sbagliato qualcosa nella sua strategia. Finirà per cercare di migliorare  la sua asset allocation pensando che ci sia qualcosa che non funzioni. Quando si cercano nuove soluzioni a problemi inesistenti si finisce inevitabilmente per creare nuovi problemi reali: si sta cercando, cioè, di ottenere qualcosa senza pagare il suo corrispettivo.

Dedicare il giusto tempo alla ricerca e allo studio della miglior asset allocation (il mix di azioni, obbligazioni e altre attività con cui costruire il proprio portafoglio) è un passaggio indispensabile.
Bisogna tuttavia ricordare che non esiste un asset allocation magica in grado di salvarci in qualsiasi momento dalle turbolenze dei mercati.
Chi si affanna a cercare il portafoglio invincibile o, peggio, pensa di investire sulla base delle previsioni, finirà, inevitabilmente, per pagare un conto ancora più salato.

Conclusioni

Se non ci rendiamo conto che l’investimento ha un prezzo, saremo forse indotti a tentare di ottenerlo gratis. Un’ impresa che, come il furto nei negozi, raramente va a finire bene.

Morgan Housel

Quando l’incertezza sul futuro aumenta, aumenta il seguito di analisti macro che argomentano in modo assolutamente convincente l’inizio di un nuovo regime.
Il mondo cambia, dunque i mercati cambiano e anche il modo in cui gli investitori dovrebbero approcciarvisi.
Chi mette in guardia dai nuovi rischi viene considerato attento e oculato, viceversa chi continua a professare la fiducia nella crescita del mondo e dei mercati sembra superficiale e noncurante del rischio.
In finanza riuscire a fare previsioni per il breve termine è impossibile. Soltanto ex post vengono ricordate quelle giuste mentre la mole di tutte le chiamate sbagliate viene dimenticata.

Ogni contesto di mercato difficile e incerto alimenta previsioni sul futuro che, puntualmente, vengono smentite mentre viene confermata la reattività della crescita economica e dei mercati.
Può sembrare intelligente sostenere la tesi del “questa volta è diverso” . In realtà ogni volta è diverso perché ogni mercato, ogni ciclo economico è unico.

Essere avidi quando gli altri sono timorosi, come suggerisce il celebre Warren Buffett, non è così semplice quando aumenta l’incertezza sul futuro dei mercati e dei nostri soldi.
Comprendere che quell’incertezza è il giusto prezzo da pagare per raggiungere il successo equivale a un upgrade verso un miglior rapporto con le proprie finanze.

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1 Comment

  1. ….esiste una 4 opzione in merito all’ iPhone: COSTRUIRLO. Infatti questa è l’unica regola certa che funziona applicata ad un portafoglio finanziario, perché? Si può costruire solo se si capisce e conoscono le regole del gioco e questo riduce, non elimina quando si gioca sul proprio, l’emotività e quindi permette al prodotto di esprimere le proprie potenzialità. Lo stesso detto per le azioni ora vale per le obbligazioni: venivano comprate a mani basse con rendimenti negative e si demonizzano ora vendendole quando hanno in corpo rendimento stile “anni 90”. Follia! Grande come sempre David

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