Nel corso degli ultimi giorni ha fatto notizia la vicenda della società Game Stop e, in particolare, del suo exploit sbalorditivo sulla borsa americana: un rialzo di oltre il 500% in pochi giorni di contrattazione.
Ma più della straordinaria performance del titolo di Game stop, il clamore suscitato dalla vicenda sta nelle motivazioni alla base di questo rialzo stellare: l’impennata sarebbe opera di migliaia di piccoli giovani trader che, coalizzandosi, avrebbero letteralmente sbancato i “poteri forti” di Wall Street.
Cosa sta accadendo sul mercato azionario americano?
Davvero in borsa è arrivata la resa dei conti per i “grandi speculatori finanziari”?
Come può questo fenomeno condizionare l’andamento del mercato e, soprattutto, quali sono le conseguenze per l’investitore?
Cerchiamo di rispondere con ordine analizzando la vicenda.
Indice
Chi è GameStop
GameStop è una società quotata in borsa che gestisce una catena di negozi di per la vendita di videogiochi nuovi e usati.
Stiamo parlando di uno dei più grandi rivenditori di videogiochi americani ma con punti vendita dislocati in molti dei maggiori Paesi.
Nell’era del digitale in cui tutto è acquistabile on-line, GameStop potrebbe rischiare di fare la fine di Blockbuster: il proliferare di store online spinge i giocatori ad affidarsi agli acquisti in digitale piuttosto che quelli al negozio. Così il business inizia a declinare senza che la società riesca a prendere contromisure efficaci.
Se consideriamo che, oltretutto, il pubblico a cui si rivolge la società è principalmente composto da giovani smart e nativi digitali, le prospettive non sono certo delle più rosee.
Ed è stata proprio la prospettiva di un giro di affari destinato a tramontare che ha suscitato l’attenzione degli Hedge Fund.
Gli Hedge Fund e la scommessa sul ribasso
Gli Hedge Fund sono patrimoni (cioè fondi raccolti tra gli investitori) gestiti da società finanziarie specializzate.
Si tratta di strumenti destinati ad un pubblico di investitori relativamente facoltosi viste le importanti soglie di accesso (mediamente € 500.000).
La particolarità di questi fondi è l’ampia flessibilità che consente di utilizzare particolari tecniche di hedging, ossia di protezione, utilizzate per ridurre i rischi e ricercare rendimenti slegati dall’andamento di mercato.
Proprio la ricerca di rendimenti slegati dall’andamento del mercato è alla base delle operazioni di short selling effettuate da questi fondi. Lo short selling è un’ operazione tramite la quale si guadagna su un’azione quando il suo prezzo scende.
Per comprendere la vicenda è necessario capire il funzionamento dello short selling:
Il fondo Hedge individua la società “A” con basse prospettive di sviluppo. Il prezzo di ogni azione della società A al momento è di € 5.
Sulla base di analisi finanziarie ed economiche il fondo Hedge prevede che il prezzo possa scendere sotto i 3 €.
A questo punto il fondo Hedge, che non possiede azioni della società A, chiede in prestito un quantitativo di azioni, diciamo 1.000 ad un altro fondo impegnandosi a restituire le azioni dopo un determinato periodo, facciamo, ipoteticamente, un mese.
Una volta ottenute, il fondo Hedge vende le azioni:
5 € x 1.000 = 5.000€
Giunti alla scadenza del mese di prestito, il fondo Hedge deve restituire le 1.000 azioni.
Se tutto è andato secondo i piani il prezzo sarà effettivamente sceso a € 3.
Il fondo Hedge quindi potrà comprare nuovamente le azioni:
€ 3 x 1.000 = 3.000 €
e restituirle al legittimo proprietario.
Il nostro Hedge fund avrà quindi restituito le azioni al fondo, ma vendendole e ricomprandole sul mercato nel giro di un mese si è portato a casa 2.000€ di guadagno (le ha prima vendute a 5.000€ per poi ricomprarle a 3.000 € per restituirle al fondo che le ha concesse in prestito.)
Per avere un quadro completo precisiamo che la società che presta i titoli lo fa ottenendo una percentuale di interesse in cambio, proprio come succede quando si presta denaro.
I giovani trader guastano la festa degli Hedge
A questo punto, però, accade l’imponderabile: un gruppo di investitori (per lo più millennials e giovanissimi) tramite un veloce scambio di notizie sui social network (in particolare reddit) si sono coalizzati in difesa di GameStop (e di altre aziende finite nel radar di alcuni Hedge Fund).
Una sorta di cordone di protezione partito dal basso che avrebbe fatto crollare i piani di profitto dei poteri forti di Wall Street.
Da notare che l’iniziativa dei trader ha trovato l’appoggio di molti nomi illustri, tra cui figura il multimiliardario Elon Musk che in un tweet ha esplicitamente mostrato il suo sostegno ai giovani intraprendenti contestatori:
Milioni di persone e giovani grazie a piattaforme di trading semplici ed “economiche” hanno acquistato in massa le azioni di Game Stop, facendone schizzare il prezzo verso l’alto.
Di fatto un flash mob di individui che acquistano simultaneamente un titolo lo può far salire (o scendere) anche se ogni trader impegna solo pochi dollari.
A questo punto si è verificato l’esatto contrario rispetto a che avevano ipotizzato gli hedge fund che avevano scommesso al ribasso del titolo GameStop:
Il prezzo delle azioni è salito e dell’esempio precedente così molti degli hedge fund che avevano scommesso sul ribasso sono stati costretti a ricomprare azioni (per tenere fede al prestito contratto) a prezzi nettamente più alti rispetto a quelli della vendita.
Gli acquisti (detti “ricoperture”) da parte degli Hedge Fund hanno ulteriormente dato spinta al prezzo dell’azione creando un effetto a catena (detto short squeeze): altri hedge fund sono stati costretti a ricomprare alimentando la spirale rialzista.
La portata e la rapidità del fenomeno ha assunto proporzioni tali da far credere che ci sia qualcuno di più esperto che stia approfittando di questa confusione per spingere le proprie posizioni.
Da notare che l’attenzione della comunità social si è poi estesa anche ad altri titoli come Nokya, BlackBarry e Amc.
La folla è un gregge che non può fare a meno di un padrone.
Gustave Le Bon
La natura del fenomeno GameStop
Quindi una società in oggettiva difficoltà vede le proprie azioni schizzare verso l’alto anzichè tracollare come sarebbe “naturale”.
Stiamo quindi parlando di una bolla a tutti gli effetti, come tante ce ne sono state, ce ne sono e ce ne saranno. Quello che sta accadendo, tuttavia, non ha precedenti nella storia finanziaria: le bolle nascono dall’euforia e dall’entusiasmo. Questa invece sembra nascere dalla rabbia e dal risentimento.
I trader alleati contro gli Hedge Fund rappresentano probabilmente la fascia di popolazione che più avverte l’ingiustizia generazionale, le disuguaglianze e lo strapotere della finanza.
A questo punto il pensiero progressista esulta credendo di aver finalmente trovato un modo di ostacolare la speculazione finanziaria e le ingiustizie del capitalismo (non ho sentito ancora nessuno interrogarsi sul fatto che questo movimento di protesta che si alimenta della disuguaglianza sociale trovi uno dei suoi idoli proprio in Elon Musk, uno degli uomini più ricchi del mondo).
Piuttosto che fare filosofia su ciò che è giusto è ciò che non lo è, bisognerebbe analizzare il fenomeno e capire quali conseguenze questo possa avere sugli investitori.
Una società in oggettive difficoltà entra nel mirino di alcuni Hedge Fund.
Gli utenti di reddit legittimamente decidono di difendere GameStop acquistandone in massa le azioni per compromettere le operazioni degli Hedge Fund.
Mentre resta tutto da definire il futuro della società (vedremo se il nuovo amministratore Ryan Cohen sarà in grado di sollevarne le sorti), la crescita del titolo ha fatto “entrare” anche altri investitori ammaliati dalle brillanti performance.
L’ulteriore salita attira quindi ancora altri investitori alimentando un meccanismo di crescita verticale del prezzo del titolo sostenuto unicamente dall’entrata continua di nuovi investitori, ma non di un aumento degli utili aziendali.
Arriverà il momento in cui i nuovi entrati finiranno ed il titolo smetterà di salire e la gente inizierà a capire di aver comprato un pezzo di carta probabilmente senza futuro.
Inizieranno così le vendite innescando il processo inverso in cui gli ultimi ad essere entrati (generalmente tanti!) polverizzeranno il proprio investimento.
E ancora una volta non saranno gli Hedge Fund ad aver pagato il conto: paga sempre il piccolo investitore.
Le sorti di GameStop: si riprenderà grazie alla liquidità fornita dai giovani trader?
Il futuro dell’azienda non dipenderà certo dal sostegno arrivato da parte della comunità di reddit.
Ho sentito dire che
“il fiume di liquidità generato dai trader potrà fornire adeguata liquidità all’azienda per programmare il proprio rilancio”.
Niente di più sbagliato.
Quando si investe in un’azione quotata significa che si compra una partecipazione che un altro socio (azionista) è disposto a vendere.
C’è dunque uno scambio dell’azione che va al nuovo investitore acquirente in cambio di denaro che va al venditore.
Alla società non arriva un centesimo! Si tratta di una mera transazione tra chi vende e chi compra.
Quindi questa storia sa più di tanfo dello schema Ponzi che non del profumo della libertà.
Conseguenze per i mercati finanziari
Risentimento e odio verso il sistema stanno gonfiando un fenomeno speculativo senza precedenti.
E proprio per la sua natura così particolare diventa difficile comprenderne gli effetti nel breve termine.
Intanto, sicuramente, la vicenda ha generato forte nervosismo sulle piazze borsistiche: per poter chiudere le posizioni “short” gli hedge fund sono costretti a trovare liquidità vendendo posizioni (quindi investimenti azionari) su altri titoli in guadagno.
E l’inserimento repentino di ordini di vendita su azioni “sane” ne determina una flessione dei prezzi.
Ecco spiegato l’andamento al rialzo del titolo GameStop a cui fa da contraltare la flessione dei mercati azionari principali (con Apple e Facebook che chiudono in pesante ribasso nonostante buoni risultati di bilancio).
Conclusioni
Da piccoli ci insegnano ad avere paura del lupo per poi scoprire, da grandi, che il vero pericolo proviene dalle pecore.
Terza_nota, Twitter
Comprendere i meccanismi di certe inefficienze dei mercati è fondamentale per evitare di commettere errori colossali.
I mercati finanziari possono essere folli nel breve periodo. E la follia può durare molto più a lungo di quanto sia ragionevole aspettarsi.
Questi sensazionali e repentini rialzi possono essere estremamente dannosi anche per chi ha costruito un portafoglio ben diversificato.
Il rischio è quello di avere la percezione di aver perso un’opportunità unica non investendo in un determinato titolo azionario salito alle stelle.
Se questo è ciò che stai provando: benvenuto nel mondo della finanza!
La regola da tenere presente è che bisogna avere la capacità di non farsi travolgere dalla mania dei soldi facili e veloci.
Quindi se hai una famiglia e degli obiettivi a lungo termine probabilmente non puoi permetterti il lusso di farti travolgere dalla massa che condivide soltanto la voglia di arricchirsi velocemente.
Devi accettare l’idea che di tanto in tanto le persone useranno il mercato per far soldi in poco tempo e che tu non sarai una di queste persone.
Ricorda che molte di loro perderanno i loro soldi tanto rapidamente quanto velocemente li hanno fatti.
Quindi, se proprio vuoi investire in singole azioni non farlo mai per oltre il 5% del tuo portafoglio.
Ma soprattutto la questione cruciale di questa vicenda è che i mercati finanziari non sono un campo di battaglia dove far valere le proprie ragioni. Non esiste una contrapposizione tra buoni e cattivi.
I mercati finanziari sono piuttosto il luogo che consente a chiunque di partecipare alla ricchezza che nel lungo termine viene creata dalla crescita economica (leggi il post dedicato).
Chi contesta i “poteri forti” dovrebbe in realtà capire che proprio grazie a certi meccanismi finanziari è possibile seguire un certo tenore di vita: la casa comprata con il mutuo e l’auto accessoriata a rate sono frutto dell’evoluzione finanziaria che permette di spostare l’ago della bilancia in favore del consumatore (talvolta, per carità, in modo eccessivo).
Se il sistema finanziario non fosse così capillare e il mondo diventasse improvvisamente “più giusto” addio a molti dei nostri sogni finanziati col debito.