A pochi giorni di distanza dal voto, ho pensato di scrivere un altro articolo sulle elezioni americane.
Sono infatti convinto che gli eventi dell’ultima settimana rappresentino una preziosa lezione sul peso da dare a tutte le previsioni finanziarie di breve periodo.
Dunque in questo post analizzeremo quali siano le conseguenze finanziarie dei risultati elettorali statunitensi, quale l’insegnamento da trarne e come impostare una corretta strategia di investimento per il futuro.
Un risultato prevedibile dalle conseguenze finanziarie non previste
In queste elezioni americane si è di fatto realizzato lo scenario più temuto ossia quello di una certa (o quasi) contestazione del risultato da parte di Trump.
Il presidente in carica in più occasioni ha, infatti, dichiarato di non essere disposto ad accettare una vittoria dello sfidante accusandolo di brogli ai suoi danni.
L’apertura di una controversia tra i due aspiranti significa ritardi e incertezza sui tempi di insediamento del nuovo presidente e, conseguentemente, nella messa in atto dei piani di rilancio tanto attesi dall’economia e dai mercati finanziari.
E, si sa, l’incertezza alla finanza non piace affatto.
Molti colossi della finanza avevano suggerito attività di protezione, come l’acquisto di beni rifugio, prevedendo un crollo del mercato a seguito di questo scenario di incertezza:
Nonostante ciò nella settimana che si è chiusa i mercati non hanno fatto che salire.
Le azioni hanno, infatti, messo a segno uno dei rialzi maggiori da marzo.
Cosa significa tutto ciò?
Ma soprattutto, cosa possiamo apprendere da questa recente esperienza di fallimento previsionale?
Significa che le notizie, le previsioni e, spesso, i fatti sono solo rumore di fondo che rischia di distrarre l’investitore dai propri obiettivi di rendimento.
Troppo spesso ci concentriamo su aspettative e previsioni di breve termine pensando che queste possano essere fondamentali per i nostri investimenti.
Conoscere un risultato (come il prossimo presidente degli Stati Uniti) in anticipo è impossibile.
Anche i bambini riescono a capirlo, tuttavia ci sono ancora molti adulti che pensano di poterlo fare nell’illusione di avere il controllo dei propri investimenti.
Anche se sapessimo cosa accadrà in futuro, non sapremo comunque come reagirà il mercato.
Previsioni finanziarie: l’esperienza del passato
Come ci saremmo comportati quattro anni fa se avessimo saputo in anticipo il risultato delle elezioni presidenziali?
Tra i maggiori “esperti” che 4 anni fa pronosticavano scenari apocalittici sui mercati in caso di vittoria di Trump, figura anche il premio nobel per l’economia Paul Krugman.
Eppure nei 4 anni successivi all’elezione di Trump, il mercato azionario americano ha messo a segno un rialzo di circa il 65% (oltre il 15% annuo):





Cosa ci dice questo grafico?
- Ammesso che ci sia qualcuno in grado di fare previsioni più o meno attendibili, conoscere con anticipo gli eventi non è poi di così grande aiuto visto che sono imprevedibili le conseguenze di questi eventi sui mercati;
- Che il ruolo del presidente degli stati uniti non è poi così determinante per l’andamento dei mercati nel medio periodo.
Su questo secondo punto, quando si tratta di mercati e di economia i presidenti ricevono troppa colpa quando le cose vanno male e troppo merito quando vanno bene.
Sicuramente il presidente degli Stati Uniti ha un ruolo fondamentale nelle decisioni fiscali ed economiche influenzando le scelte di consumatori e imprese.
Ma è impossibile per una persona sola, per quanto importante, controllare il mercato azionario o l’economia statunitense e mondiale: il mercato farà quel che farà indipendentemente da chi siede alla Casa Bianca.
Questo grafico riporta l’andamento del mercato azionario durante 3 diverse presidenze – Obama (linea rossa), Trump (linea blu), Bush (linea verde) –





Sull’andamento dei mercati ha molta più importanza la fase del ciclo economico che stiamo attraversando che non il colore politico di chi siede alla Casa Bianca.
Quindi, per evitare di esser distratti dal rumore, cerchiamo di concentrarci sulle cose che contano e di impostare una strategia di investimento efficace.
L’analisi realista di questa fase del ciclo economico (non è una previsione)
“Riuscire a concentrarsi in mezzo al chiasso è un indice di attenzione selettiva”
Daniel Goleman
Per quanto possa sembrare strano, dopo il coma farmacologico imposto dal lockdown di marzo, l’economia globale ed i mercati azionari hanno ripreso a crescere con aree che stanno facendo meglio di altre (come l’Asia e, in particolare, la Cina) ma siamo a tutti gli effetti in una fase di “ripresa economica”.
Per chi continua (legittimamente) ad interrogarsi sulle motivazioni del divario tra l’esuberanza del mondo finanziario e la miseria dell’economia reale, l’economista (nonché scacchista) Kenneth Rogoff dà una sua interpretazione del fenomeno:
le attività di piccole e medie dimensioni che stanno pagando di più il prezzo di questa crisi non sono quotate sui mercati finanziari. Dunque i mercati finanziari non rappresentano lo stato di salute delle imprese in crisi per effetto del lockdown.
Inoltre il livello dei tassi di interesse eccezionalmente basso, spinge inevitabilmente i capitali alla ricerca di rendimenti verso le azioni sostenendone le quotazioni (leggi l’articolo di approfondimento sull’effetto dei tassi di interesse sui mercati azionari).
Infine il risparmio delle famiglie si attesta largamente oltre la media: i consumatori, nel perdurare dell’incertezza, rimandano spese e consumi causando il ridimensionamento delle aziende produttrici. Questa situazione si verifica anche negli Stati Uniti, prima economia mondiale:





Notizie più positive sul fronte dei contagi e della messa a punto di un vaccino potrebbero convogliare questo risparmio verso consumi e investimenti contribuendo ad aumentare utili aziendali e prezzi delle azioni.
Sulla ripresa in corso gravano, però, tutte le incognite legate alla propagazione del Covid-19 ed ai tempi necessari per una definitiva normalizzazione.
La strategia di investimento più efficace
Dunque come impostare una corretta strategia di investimento che permetta di sfruttare la ripresa in corso e, al tempo stesso, difendersi dai potenziali rischi di ribasso?
La risposta è sempre la stessa:
- IGNORANDO I COMPORTAMENTI DELLA MASSA
Le raccomandazioni a non seguire la massa valgono sia nei momenti di panico che in quelli di euforia.
Oggi potrebbe essere controproducente decidere di aumentare l’esposizione azionaria abbagliati dai rialzi e dalle prospettive aperte dall’ultima settimana finanziaria.
Ricordiamoci quanto abbiamo sofferto la scorsa primavera o anche solo poche settimane fa quando notiziari e testate giornalistiche gridavano alla catastrofe.
L’unico sistema per sfuggire al condizionamento mediatico è quello di impostare una strategia di investimento seguendo regole precise per individuare l’allocazione più ideale ai propri obiettivi: quanta parte destinare alla protezione e quanta al rendimento. Questa ripartizione dovrebbe essere mantenuta senza cadere nella tentazione di seguire l’indicazione del giorno.
Sia che si parli di vendita che di acquisto di asset finanziari (leggi la sezione dedicata alle strategie di investimento).
L’unica attività di manutenzione che ha senso perseguire è quella del ribilanciamento. - AUMENTANDO IL PROPRIO ORIZZONTE TEMPORALE
Purtroppo sono finiti i tempi in cui i titoli di stato riuscivano a garantire rendimenti decenti. Gli investimenti “sicuri” sono stati definitivamente spazzati via dai rendimenti negativi.
Diventa dunque indispensabile approcciarsi ad un nuovo concetto di costruzione del portafoglio e di aumento dell’orizzonte temporale. Ormai è impossibile investire e sperare di ottenere rendimenti con impegni di breve periodo.
E’ indispensabile programmare i propri investimenti con un’impostazione di medio periodo (almeno 5 anni); - DIVERSIFICANDO (di più e meglio!)
Inserendo attività di investimento per perseguire il rendimento ed attività per la protezione.
E’ importante considerare le aree ed i settori “dirompenti” come tecnologia, assistenza sanitaria ed il mercato cinese senza dimenticare anche quelli che sono stati più colpiti dalla crisi (industria, manifattura, materie prime) che oggi presentano appunto le valutazioni più attraenti.
Per quanto riguarda la protezione del proprio portafoglio è indispensabile utilizzare gli asset tradizionali per difendersi da potenziali peggioramenti del ciclo economico. Oggi, più che mai, è di fondamentale importanza non limitarsi a considerare i rischi evidenti (primo tra tutti il Covid-19).
Tra quelli oggi maggiormente sottovalutati c’è la potenziale crescita dell’inflazione che rappresenta una minaccia per la parte obbligazionaria del portafoglio.





Conclusioni
Se vuoi conoscere la più grande minaccia per il tuo futuro finanziario, va a casa e guardati allo specchio
Benjamin Graham
Non esiste modo alcuno per poter conoscere in anticipo l’evoluzione degli eventi politici economici e finanziari. E anche se ci fosse, servirebbe a ben poco visto che non possiamo sapere come i mercati reagiranno alle mille variabili che ne regolano il funzionamento.
L’unica cosa che possiamo fare è imparare ad individuare i nostri obiettivi in termini di rendimento e di tempo e definire una strategia che ci consenta di raggiungerli nel modo più confortevole possibile senza cadere nelle trappole tese da notiziari, amici, parenti e esperti di turno.
Ricevi gratuitamente tutti i nuovi articoli via mail, insieme ad aggiornamenti esclusivi!
Leggi anche:
Le tre dritte per non seguire la massa nella gestione dei tuoi investimenti;