Quanto renderanno i miei investimenti?
Questa è la domanda a cui ogni investitore vorrebbe una risposta: finita l’epoca dei rendimenti “garantiti” dei titoli di stato e dei buoni postali, chi si prepara ad investire in un “portafoglio diversificato” vorrebbe avere qualche certezza in più sui suoi futuri guadagni.
In questo post, proprio per venire incontro a questa esigenza, vedremo:
- quali sono le variabili che influenzano i rendimenti di azioni e obbligazioni;
- quali guadagni aspettarsi da azioni e obbligazioni per i prossimi anni;
- come utilizzare un utile strumento interattivo per calcolare ragionevolmente i rendimenti futuri del portafoglio.
Ipotesi di rendimento degli investitori
Secondo una recente indagine condotta da Natixis (nota banca d’affari francese), le aspettative di investimento degli investitori non possono certo definirsi ragionevoli.
Natixis ha intervistato un campione di circa 8500 investitori di tutto il mondo con un patrimonio di almeno 100.000 dollari.
Questi sono i risultati della ricerca:
Su un orizzonte di medio-lungo periodo gli investitori si aspettano un rendimento annuo medio del 13%.
Gli italiani sono un po’ più pessimisti. L’investitore italico confida di ottenere un 11,6% (prima colonna a sinistra in azzurro) per i prossimi anni.
Il tutto, ovviamente, già al netto dell’inflazione.
E’ interessante notare come, secondo Natixis, le aspettative degli investitori siano cresciute nel tempo:
Il rendimento annuo ipotizzato dall’investitore medio è passato dall’8,9% del 2014 al 13% del 2021.
Probabilmente gli intervistati di questa ricerca non sanno che una delle principali regole per aver successo negli investimenti è avere aspettative di rendimento ragionevoli.
Cosa determina i rendimenti futuri degli investimenti?
Possiamo affermare con certezza matematica che quanto più basso è il prezzo che si paga per investire in una determinata attività di investimento, tanto più alto sarà il suo rendimento futuro.
Viceversa, quanto più alto è il prezzo che si paga per investire, tanto più basso sarà il rendimento futuro.
L’investitore così “temerario” da comprare dopo un crollo di mercato quando tutto sembra perduto, otterrà alti rendimenti. Per l’investitore “cauto” vale l’esatto contrario.
Questo è un punto essenziale che sfugge non solo agli investitori (come quelli del sondaggio) ma anche agli addetti ai lavori: si confondono i rendimenti attesi con i rendimenti realizzati.
Più semplicemente si confonde il futuro con il passato: più salgono i rendimenti dei mercati e più si crede che aumenteranno i rendimenti futuri dei propri investimenti.
Il fatto è che nell’ultimo decennio i mercati azionari globali (msci all country world ) hanno messo a segno un guadagno di circa il 20% annuo (semplice).
Gli alti rendimenti di questo periodo hanno portato ai prezzi “elevati” di oggi che porteranno a rendimenti futuri più bassi.
Inoltre alcuni dei fattori che hanno supportato la crescita dell’ultimo periodo non saranno presenti negli anni futuri (ne parlo in questo post).
Purtroppo, per qualche strana caratteristica della mente umana, le attività di investimento diventano più attraenti soltanto dopo che il loro prezzo è notevolmente salito.
Ipotesi di rendimento degli specialisti
Le analisi di tutte le società di investimento evidenziano tre principali fattori che determineranno i rendimenti futuri degli investimenti:
- Le valutazioni dei mercati:
La crescita degli asset azionari e obbligazionari degli ultimi anni suggeriscono rendimenti inferiori alla media nel medio termine per tutte le attività di investimento (come evidenziato nel precedente paragrafo); - Il ruolo delle banche centrali:
Le banche centrali si stanno preparando a rimuovere le iniziative di sostegno. Questo comporta la mancanza di uno dei fattori che ha contribuito alla crescita di azioni e obbligazioni negli ultimi anni. Dunque ancora un ulteriore fattore di riduzione dei rendimenti futuri; - Crescita economica:
Per gli anni a venire è prevista una crescita economica più sostenuta rispetto a quella degli ultimi anni. Dunque l’aumento degli investimenti aziendali, la crescita dell’occupazione e l’aumento dei redditi e dei consumi guiderà la crescita degli utili aziendali contribuendo alla crescita dei mercati azionari.
Sulla base di queste considerazioni gli “esperti” pubblicano i propri report di analisi con la stima dei rendimenti attesi per i prossimi anni.
Recentemente Robeco (casa di investimento internazionale) ha reso disponibile il suo studio contenente le performance ipotizzate per i prossimi anni.
Ecco l’estratto:
Come vedi, i professionisti nel settore delle analisi presentano un quadro dei futuri rendimenti ben al di sotto delle aspettative emerse dal sondaggio di Natixis.
Come calcolare i propri rendimenti con un tool interattivo
Proviamo ora a capire come calcolare i rendimenti “attesi” del proprio portafoglio.
Utilizzeremo prima come base la tabella dei rendimenti ipotizzati da Robeco.
Al termine del paragrafo troverai, invece, un tool interattivo per ipotizzare i rendimenti su diversi archi temporali.
Ipotizziamo di avere un portafoglio così composto:
- 35% Titoli di stato;
- 10% Obbligazioni High Yield;
- 10% Obbligazioni Paesi Emergenti;
- 20% Azioni mercati sviluppati;
- 10% Azioni mercati emergenti;
- 15% Materie prime.
Calcoliamo ora il rendimento “atteso” annuo come previsto dalla tabella.
Il risultato sarà dato dalla percentuale investita moltiplicata per il rispettivo rendimento ipotizzato. Quindi:
Titoli di stato: | 35 x -0,50% = – 0,175% |
Obbligazioni High Yield: | 10 x 1,50% = 0,15% |
Obbligazioni Paesi Em | 10 x 2,75% = 0,275% |
Azioni mercati sviluppati | 20 x 4,25% = 0,85% |
Azioni mercati emergenti | 10 x 4 % = 0,40 % |
Materie prime: | 15 x 5 % = 0,75% |
Totale: | 2,25% |
Proseguendo nel territorio delle ipotesi, potremmo aggiungere al rendimento così calcolato il contributo di una corretta attività di ribilanciamento, quantificabile, ad esempio, in un ulteriore 0,50% annuo, arrivando così a un 2,75%.
Blackrock mette a disposizione uno strumento interattivo con cui, selezionando il Paese di origine (nr 1 nella tabella), è possibile selezionare i rendimenti attesi per periodi di tempo differenziati (nr 2 in tabella).
Posizionandosi su ognuna delle asset class disponibili (nr 3 in tabella) , verranno evidenziati i rendimenti attesi sulla base di uno scenario centrale, due scenari ottimistici e due scenari pessimistici (nr 4 in tabella):
Sarà così possibile calcolare i rendimenti potenziali di un portafoglio composto da diverse attività di investimento in chiave “centrale”, ottimistica e pessimistica.
Come aumentare il rendimento dei propri investimenti
Esiste un modo per aumentare il rendimento del proprio portafoglio?
Prima di cercare una risposta è necessario far propria una convinzione determinante per il raggiungimento di buoni risultati.
Il rendimento dovrebbe essere l’ultimo fattore sulla base del quale si decide come costruire la propria asset allocation.
Non si tratta di uno slogan motivazionale: prima di tutto è necessario capire quale sia il ribasso massimo che si è disposti a sopportare.
Secondo importante fattore da tenere in considerazione è il tempo per il quale, ragionevolmente, si ritiene di rimanere investiti.
Questo grafico di Callan (società di ricerca e consulenza) mostra l’evoluzione del rapporto rischio rendimento nel corso degli anni:





Per ottenere un rendimento del 7% nel 2006 era sufficiente farsi carico di un rischio del 6,7%.
Oggi, per ottenere lo stesso rendimento del 7%, è necessario rischiare quasi il triplo.
Questo maggior rischio si traduce in maggiori ribassi nei momenti di incertezza.
E tanto più profondo sarà il ribasso tanto più forte sarà la tentazione di abbandonare il campo.
Inoltre maggiore è il ribasso maggiore sarà il tempo necessario per recuperare il terreno perduto.
Compreso questo passaggio, ci si può “ingegnare” a trovare strade percorribili per aumentare i rendimenti dei propri investimenti:
- Aumentare l’orizzonte temporale.
Già in altri articoli abbiamo parlato del concetto di regressione verso la media: le attività di investimento non crescono in maniera lineare.
A periodi di elevati rendimenti si alternano periodi di bassi rendimenti. Nel medio termine le varie asset class tendono, comunque, ad avvicinarsi ai valori medi di lungo termine.
Più si rimane investiti, maggiore è la probabilità di avvicinarsi al rendimento medio di lungo termine; - Sfruttare il ribilanciamento.
L’attività di ribilanciamento, se eseguita correttamente, può consentire di incrementare le performance nel lungo periodo.
Sostanzialmente ribilanciando il portafoglio si riesce a realizzare il sogno di ogni investitore: vendere alto e comprare basso; - Valutare attività di investimento alternative.
Attività di investimento alternative rispetto alle asset class tradizionali (azioni, obbligazioni, materie prime) possono contribuire efficacemente ad incrementare i rendimenti a lungo termine del portafoglio.
Strumenti come Private Equity, Private Debt e fondi alternativi, introdotti correttamente in portafoglio, sono ormai da ritenersi tasselli fondamentali dell’asset allocation; - Seguire i giusti comportamenti.
Sicuramente costruire un portafoglio ragionato, contenere i costi, definire un orizzonte temporale congruo, sono ingredienti fondamentali per ottenere buoni rendimenti.
Ma Il vero successo di un investitore è determinato da come reagisce nei momenti di panico e non dagli anni trascorsi a velocità di crociera (Morgan Housel).
La capacità di prendere le decisioni giuste quando tutti intorno perdono la testa aumenta sempre i rendimenti in modo esponenziale.
Conclusioni
Alcuni investimenti avranno ‘rendimenti attesi’ più alti di altri. Ossia, in linea di massima, quelli che faranno peggio nei momenti difficili
William Sharpe (quello dell’indice)
Attenzione: i mercati finanziari rimarranno il posto migliore dove investire anche nei prossimi anni.
Le ipotesi di rendimento futuro, per quanto accurate, non rappresentano un’indicazione certa.
La stessa Robeco nel suo report si preoccupa di specificare che: “Le valutazioni ex-ante hanno storicamente spiegato solo il 25% delle variazioni successive dei rendimenti. Il restante 75% è stato generato da altri fattori”.
In altre parole il livello delle valutazioni delle azioni (alto o basso che sia) storicamente influenza per il 25% le performance future. Il restante 75% è dovuto ad altre cause non valutabili in anticipo.
Dunque nessuno può avere la certezza sui futuri rendimenti di azioni e obbligazioni. Se ne può tuttavia stabilire una stima ragionevole anche se non è detto che rendimenti attesi e rendimenti effettivi alla fine coincidano.
Le stime proposte non sono quindi una guida definitiva e affidabile ma servono, piuttosto, a ridimensionare le aspettative di chi è convinto che i rendimenti futuri saranno generosi quanto quelli degli ultimi 10 anni.
L’investitore che ha rendimenti attesi elevati farà peggio nei momenti difficili (che, prima o poi, arriveranno🤘).
Ottimo spunto di riflessione David, come sempre! Parlare ad un risparmiatore alias investitore di rendimento è come chiedergli di prevenire e curarsi in campo medico… piuttosto bisogna spingere molto di più sui comportamenti da tenere e sulla consapevolezza dei propri obiettivi. Il come realizzarlo lasciamolo ai professionisti: qualcuno nella storia ha affermato un concetto semplice ma sempre valido: “un genio è colui che rende semplici le cose difficili” Buona domenica
Grazie Luca!
Potremo anche dire: “Se non lo sai spiegare con parole semplici, non lo hai compreso abbastanza bene” 😉