BOLLE FINANZIARIE COME EVITARE

Uno degli argomenti più discussi e controversi in ambito finanziario riguarda la formazione delle bolle speculative.
Periodicamente lo scoppio delle bolle finanziarie rovina la vita delle persone polverizzandone i risparmi. 

Nonostante gli insegnamenti della storia, ciclicamente le bolle si ripropongono portando devastazione finanziaria: la bolla delle dot-com degli anni 2000, la grande crisi finanziaria del 2008.
Al momento attuale, per molti, un’altra bolla avrebbe già iniziato a sgonfiarsi: “la superbolla” alimentata dall’interventismo delle banche centrali.

Capire come e perché si formano le bolle speculative è di fondamentale importanza per interpretare l’andamento dei mercati e, soprattutto, per non rimanere gravemente feriti dalla loro deflagrazione.

Quindi vediamo di comprendere le dinamiche delle bolle finanziarie e come imparare a starne alla larga.

Come nascono le bolle finanziarie

Secondo l’interpretazione più comune, le bolle finanziarie sono il frutto dell’avidità che rende l’uomo irrazionale  spingendolo verso la  ricerca spasmodica del profitto.
Esistono misuratori ideati da autorevoli società specialistiche che, puntualmente, controllano il livello di avidità degli investitori.

Sicuramente è anche così, ma individuare nell’avidità l’unica causa delle bolle è decisamente riduttivo.
Morgan Housel  dà un’interessante spiegazione del fenomeno che, sono convinto, possa essere di aiuto a tutti coloro che vogliono intraprendere un cammino di investimento consapevole.

Secondo Housel, gli asset finanziari non avrebbero un unico prezzo razionale.
Gli investitori hanno esigenze e orizzonti temporali diversi e, dunque, prezzi razionali diversi.

Pensiamo al titolo Apple: qual è il prezzo giusto da pagare?

Se voglio vendere tra 10 anni dovrò fare un tipo di analisi basato sulle potenzialità del settore tecnologico e su come Apple intenderà distinguersi rispetto ai suoi concorrenti.

Se voglio vendere tra un anno dovrò fare un’analisi dei cicli di vendita della società.

Se sto praticando il trading giornaliero qualsiasi prezzo potrà essere corretto perché il mio obiettivo è quello di lucrare sul rialzo della quotazione nel giro di poche ore e questo, teoricamente, può avvenire qualsiasi sia il prezzo di partenza.

E proprio qui nascono i problemi:
se sono un investitore di brevissimo termine (con tutti i rischi che questo comporta), quando intravedo un trend rialzista ogni prezzo può essere giusto.
Non occorre che il titolo salga in eterno, ma solo quella manciata di ore che mi bastano per guadagnarci.

Da sempre il denaro va dove c’è rendimento. 
Se un qualsiasi asset è lanciato verso l’alto da un po’ di tempo non è poi così strano che attiri trader di breve termine: l’idea che il prezzo continui a salire ancora per un po’ è ragionevole.
Mano a mano che il prezzo continua a salire attira altri gruppi di trader con le medesime ragionevoli intenzioni, creando un processo che si autoalimenta.

BOLLA SPECULATIVA TRADING

Le bolle finanziarie non nascono dall’aumento delle valutazioni, come si potrebbe naturalmente ipotizzare.
Ciò che gonfia le bolle è la sovrapposizione degli orizzonti temporali: mano a mano che i prezzi attirano trader a breve termine.
Cosa fa la maggioranza degli investitori a lungo termine quando lo slancio di un asset alimenta un forte potenziale di rendimento?
Non restano certo a guardare, ma inseguono il rendimento: sono portati a pensare che gli altri investitori abbiamo informazioni in più, tanto da non considerare eccessivo un prezzo che è diventato irragionevole. Il punto è che quel prezzo è fissato da altri investitori, con un orizzonte di breve termine.

I trader di breve termine operano in un campo in cui non esistono regole su valutazioni e lungo termine, perché sono irrilevanti (è sufficiente che l’asset salga solo per “un altro po’”.).
Quando gli investitori a lungo termine si ispirano ai trader a breve termine le bolle iniziano a gonfiarsi e a diventare pericolose: si apre la corsa al rendimento a cui tutti vogliono partecipare perché non si può non salire sul treno dei rialzi.

L’aumento dei prezzi e il miraggio dei guadagni riesce a trasformare investitori avveduti in trader d’assalto totalmente distaccati dal mondo reale. Neppure professionisti e asset manager sfuggono a questa dinamica.

Come difendersi dalle bolle speculative

Investitori a breve termine e investitori a lungo termine decidono e agiscono senza sapere della loro reciproca esistenza.
Housel afferma che sono sullo stesso campo (i mercati finanziari) e corrono l’uno verso l’altro: quando si scontrano, qualcuno si fa male.

Molte delle nostre scelte di investimento consistono nel copiare quello che fa qualcun altro: quante volte ci piacerebbe replicare il portafoglio di “uno bravo”.
Ma quando proviamo a ricalcare le decisioni di qualcuno non sappiamo né  perché ha agito in un certo modo, né per quanto tempo continuerà ad agire in quel modo o quando cambierà idea.
Quando qualcuno ci dà indicazioni sull’azione o sull’asset da comprare dobbiamo considerare che sa ben poco di noi.
E noi sappiamo ben poco riguardo alle motivazioni che spingono altri investitori a intraprendere determinate iniziative.

Capisci a che gioco stai giocando

Il primo modo per non cadere vittima dello scoppio di una bolla o, comunque, per non commettere errori irrimediabili è comprendere il nostro reale orizzonte temporale senza lasciarci influenzare dai comportamenti di persone che fanno un gioco diverso dal nostro e che, soprattutto, hanno un orizzonte temporale diverso dal nostro.
In altre parole dobbiamo comprendere il prima possibile qual è il gioco a cui giochiamo.

Questo vale per l’investitore cauto, che finisce per comportarsi come un trader, ma anche per chi cerca di emulare i grandi come Warren Buffett il cui orizzonte temporale equivale a “tutta la vita”.
Spesso si usa a sproposito una delle sue massime più celebri “La diversificazione è la protezione contro l’ignoranza”.
Chi lo desidera può concentrare i propri capitali in poche grandi aziende. Se avrà scelto bene, diventerà un nuovo Buffett, viceversa, si aggiungerà alla lunga lista degli investitori sventurati che hanno bruciato i propri risparmi.

Non pensare solo al rendimento

La regola aurea per non subire i danni dello scoppio di una bolla speculativa è quella di tenere sempre all’interno del portafoglio asset difensivi.
Le bolle finanziarie non sono come una malattia che dà i primi sintomi di malessere.
Assomigliano di più all’ascesa di un partito politico che attrae progressivamente consensi per poi deludere clamorosamente i propri elettori (cit).
Questo è il motivo per cui è impossibile prevederle con certezza e perché è necessario premunirsi in tempi non sospetti.

Questo meccanismo di difesa ha, però, un prezzo da pagare: devi accettare di ottenere performance inferiori rispetto a quelle dei dei tuoi amici e dei tuoi conoscenti quando le cose andranno alla grande. 

contatta David Volpe

Conclusioni

Se non sapete chi siete, la Borsa è il posto peggiore per ritrovare voi stessi.

Lars Tvede

Le  bolle finanziarie continueranno a ripetersi portando sconforto e devastazione negli animi e nei portafogli degli investitori.
Tentare di individuarne  la formazione, oltre che essere difficile, è anche pericoloso: la convinzione che le valutazioni siano troppo elevate può spingerci a stare fuori dal mercato nelle fasi di rialzo (che durano per la maggior parte del tempo)

Comprendere che un approccio di lungo termine è l’unico che dà certezza di successo non è sufficiente a evitare disastri.
E’ indispensabile riuscire a non farsi influenzare dagli investitori che per motivi più o meno validi hanno orizzonti temporali, attitudini ed esigenze diverse dalle nostre. 
Una volta compreso che la crescita economica mondiale, generata dal mondo negli anni, andrà ad accrescere il valore dei propri investimenti, la prossima recessione, la discesa del mercato e lo scoppio di una bolla non potranno persuadere a cambiare il proprio gioco.

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